Processo a Conte, Bonucci, Pepe sintesi e chiarezza

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view post Posted on 4/8/2012, 20:38

Sanità mentale?! Spiacente, non ricordo di aver mai avuto un simile fastidio...

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Processo a Conte, Bonucci, Pepe
sintesi e chiarezza

Dopo il fallimento del patteggiamento per l’omessa denuncia di Antonio Conte per il quale il procuratore federale Stefano Palazzi aveva chiesto 7 mesi di squalifica poi ridotti a 3 mesi e 200.000 euro di multa, si passa alla fase dibattimentale e qui, con sommo stupore , la richiesta di pena sale a 15 mesi(!). Ci chiediamo cosa possa aver giustificato in una notte una simile differenza visto che 15 mesi è il massimo della pena che si può richiedere per una doppia omessa denuncia (12 mesi per la prima gara con un’addizionale di altri 3 mesi per la reiterazione). Se lo deve essere chiesto anche Andrea Agnelli che ha reagito con un comunicato durissimo.
Agnelli è una furia, non digerisce le assurde richieste di pena fatte dal procuratore federale, la Juve si ritrova con 15 mesi per l’allenatore e il suo vice Alessio, un anno per Simone Pepe e, addirittura 3 anni e 6 mesi per Leonardo Bonucci. Tutto questo mentre Filippo Carobbio (Pippo per gli amici e per il procuratore federale Palazzi) e Andrea Masiello, rei confessi di una moltitudine di illeciti, partite truccate, scommesse incassate, rapporti con personaggi della malavita organizzata e chi più ne ha più ne metta..se la cavano con pene assai più lievi ( 4 mesi per Carobbio e 2 anni per Andrea Masiello). Tutto questo dopo aver assistito alla farsa del fallito patteggiamento utilizzato addirittura dallo stesso Palazzi nella sua requisitoria ,come se fosse un’ammissione di colpa ,mentre è evidente a tutti che l’articolo 23 parla di “patteggiamento senza ammissione”.
Venendo al dibattimento si sfiora il ridicolo.Palazzi parla di pentiti credibili e, anche se ben 23 persone lo sconfessano (nel caso di Conte e Carobbio), lo fanno solo per mero opportunismo, per evitare anche loro l’omessa denuncia. Secondo Palazzi i 23 avrebbero interesse a non confermare le parole del genuino Carobbio. Come se Carobbio non avesse molti più motivi per tirare dentro Conte nella vicenda...4 mesi di motivi… Rileggendo le carte salta subito all’occhio l’incredibile circostanza che tutte e 23 le persone citate dicano la stessa cosa circa il discorso di Conte nella famigerata riunione tecnica (grande ed emotivo discorso motivazionale con riferimenti alle vittorie ed alle sconfitte che Conte ebbe da giocatore, un’esortazione a non mollare nelle ultime giornate) e nessuno ricordi le rassicurazioni relative ad un già raggiunto accordo per pareggiare.
Ancora più una barzelletta diventa la partita Udinese-Bari con il coinvolgimento di Pepe e Bonucci.
Andrea Masiello interrogato dal pm a Bari il 24 febbraio 2012 afferma di aver proposto nei giorni precedenti la partita a Bonucci, Belmonte, Salvatore Masiello e Parisi per combinare la gara con l’Udinese. Bonucci ascoltato dal pm di Bari l’8 marzo 2012 afferma che quella settimana era in nazionale under 21, di essere rientrato il mercoledì,di aver chiesto e ottenuto un giorno di permesso il giovedì e di essersi recato all’allenamento solo al venerdì, poi al sabato si è imbarcato sull’aereo insieme alla squadra per andare in trasferta a Udine. Il pm di Bari, dopo aver fatto i suoi accertamenti, crede a Bonucci e non lo rinvia a giudizio. Finita? No perché entra in gioco Palazzi, il quale convoca Andrea Masiello il 10 luglio e qui Masiello cambia la versione (fosse la prima volta ma tant’è…) affermando che si era sbagliato e l’accordo con Bonucci non avvenne nei giorni precedenti la gara (per forza? Bonnie non c’era…) ma sul pulman mentre andavano allo stadio tanto è vero che erano seduti vicini…fate voi!
Per Palazzi questo cambio di versione non toglie nulla alla credibilità del teste anzi, lo rafforza (?) e la prova inconfutabile sarebbe il posto occupato sul pulman!!
Per non parlare di Pepe la cui colpa sarebbe quella di aver ricevuto una telefonata da Salvatore Masiello esortato dall’altro Masiello, il pentito, per cercare l'accordo (accordo che non c’è perché Pepe avrebbe rifiutato). Telefonata negata sia da Salvatore Masiello che dallo stesso Pepe, non esiste un tabulato telefonico, uno straccio di intercettazione ....ma a Palazzi non serve..la prova schiacciante della telefonata è la passione di Pepe per le Ferrari (C’è qualcuno al modo a cui le rosse fanno schifo?) e la telefonata parlava proprio delle vetture di Maranello….
Questa la requisitoria del procuratore federale il quale ha anche il coraggio di opporsi alla richiesta delle difese di portare filmati video e documenti cartacei nel dibattimento per “mancanza di tempo”. Forse il procuratore ha il traghetto per la Sardegna in partenza, non è che può stare una vita in aula (e ha ragione viene voglia di sottolineare, tanto pare già tutto deciso).
Alla fine la Commissione Disciplinare consente le prove delle difese per quel che può servire… Viene quasi voglia di chiedersi cosa ci stiano a fare gli avvocati difensori in aula...
Il bello arriva oggi , quando , forse accecato dal sole o colpito dal caldo , il pm discute con Bonucci e Pepe per il patteggiamento "senza colpa " che pero', alla fine , non riesce.
La difesa di Bonucci fa notare che le tre versioni di Masiello sono differenti e che a Bari, in procura, se ne se sono accorti, cosa che non tange al prode procuratore sportivo..
Chiappero si chiede come mai Bonucci non va da Masiello ad incassare i soldi di quello che viene definito dalla procura un illecito....

Queste sono le in estrame sintesi le cose più assurde
1) Tutti sono stati archiviati perchè il fatto non sussiste dalle procure Cremona e Bari
2) Entrambi i pentiti davanti alle procure danno una versione e poi la stravolgono da Palazzi (il perchè è semplice, se dici balle davanti a una procura ti becchi la galera... se lo fai davanti a Palazzi tiri dentro gente e ti becchi anche lo sconto di pena)
3) Non c'è per nessuno un prova ma tutto si basa sulle parole di questi soggetti
 
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view post Posted on 5/8/2012, 19:31

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2 agosto, da calciomercato.com, Xavier Jacobelli:
Conte, scandalosa ingiustizia sportiva: questo sistema è da buttare
"(...) A carico di Conte non c'è un riscontro, non c'è un'intercettazione, non c'è un passaggio di denaro sospetto. Non c'è niente di niente. C'è un pentito, Carobbio, che nella fattispecie, per le sue rivelazioni si becca solo 4 mesi e c'è la sua parola contro quella di Conte. C'è di più, anzi di meno. Carobbio viene interrogato il 19 gennaio dai magistrati ordinari e quel giorno non cita mai una volta Conte, nemmeno per sbaglio. Poi arriva il 29 febbraio e davanti alla Procura federale, accusa Conte che è costretto ad attendere sino al 13 luglio per raccontare la sua verità. E' normale questo? No, non è normale. Carobbio è considerato credibile dalla Procura Federale, ma Carobbio viene smentito da 23 tesserati, eppure, per omessa denuncia, ad essere deferito è Conte. E gli altri? Se fossero stati conoscenza della presunta combine, sarebberon dovuti essere rinviati a giudizio anche loro. O no? (...) Questa giustizia sportiva è figlia di un sistema da buttare. Ma non deve essere solo la Juve a ribellarsi perchè, anche se non c'entra niente con il calcioscommesse, il club degli Agnelli si ritrova comunque in prima linea. Questo sistema potrà essere ricostruito dalle fondamenta quando verranno mandati a casa quelli che lo difendono incollandosi alle loro poltrone, facendo finta che tutto cambi perché tutto rimanga come prima. Di questo sistema, Conte non può essere la vittima sacrificale".

2 agosto, a Radio24, in "A tempo di sport", Alessandro Vocalelli:
"La mia idea è che sia un grande papocchio. Conosco abbastanza Conte ed escludo che possa aver detto quello che, secondo Carobbio, avrebbe detto in una riunione tecnica alla presenza di altri 15-20 giocatori. Se anche così fosse, non si spiega perché non siano stati deferiti per omessa denuncia gli altri giocatori: tutti i presenti hanno ascoltato, e non si capisce perché gli altri siano stati tenuti fuori. Da una parte abbiamo un allenatore, ex grande giocatore, con un passato straordinario e sempre con comportamento esemplare, e dall'altra qualcuno che ha ruggini, problemi, frizioni con lui. Il deferimento di Conte è una questione in ambito politico: non c'è dubbio che su questo aleggi il problema del post-calciopoli tra Juve e Figc. Dalla richiesta di danni della Juventus, ai "30 sul campo", alle risposte che non sono mai arrivate sulla questione dell'Inter, con la Figc che continua a decidere di non decidere. (...) La giustizia sportiva si basa su principi ormai non più tollerabili. Uno dei suoi limiti: la fretta (dettata dalla necessità di far partire i campionati) nel celebrare i processi, che così diventano spesso dei processi sommari. Non capisco perché nella giustizia sportiva debba valere di fatto il principio secondo cui uno deve dimostrare la propria innocenza, e non sia chi accusa a doverne dimostrare la colpevolezza."

2 agosto, a Sportitalia, in "Aspettando il calciomercato", Michele Criscitiello:
"(...) Non dico che siamo davanti ad un'ingiustizia, ma ci dimostrassero che Antonio Conte è colpevole, che ha commesso un reato: ma noi stiamo ancora aspettando queste famose prove. (...) Se chiedi 15 mesi per Antonio Conte, ovviamente per la sua squadra di appartenenza, il Siena, devi chiedere minimo una retrocessione con penalizzazione, perché qualcuno questo illecito sportivo lo ha fatto. E di sicuro non è l'allenatore, al quale chiedi 15 mesi per omessa denuncia. Doveva essere il processo che puliva tutto il calcio dal marcio, invece siamo arrivati al processo ad Antonio Conte. Secondo me qui bisognava trovare un capro espiatorio e lo hanno trovato in Conte perché è quello che fa più notizia. Hanno trovato il pesce grosso, ma in realtà è il più piccolo".

3 agosto, a RDS, nei "100 secondi", Enrico Mentana:
"Non sono certo juventino, lo sapete, ma sono andato a leggermi le carte. Non esiste accusa che stia in piedi per Conte. Per il bene del sistema calcio, la Disciplinare dovrebbe assolvere Antonio Conte e Alessio. Non sarebbe un'ammissione di colpa da parte di Palazzi, ma un riconoscere i veri colpevoli andando a colpire loro. Ridiano alla Juventus campione d'Italia il suo allenatore e si ridiano serenità e credibilità al gioco calcio".

Cosa hanno in comune Xavier Jacobelli, Alessandro Vocalelli, Michele Criscitiello ed Enrico Mentana? Sono quattro giornalisti, quattro giornalisti stimati ed autorevoli... e, soprattutto, non juventini. Anzi, qualcuno di loro (non tutti) ha rilasciato in passato anche dichiarazioni marcatamente antijuventine. Nell'occasione sembrano invece concordare con le nostre valutazioni, quelle che abbiamo espresso e ribadito con forza, sullo scandalo delle scommesse, fin dall'inizio di questa assurda vicenda.
Posizioni simili alle nostre: cosa sta succedendo? Stanno diventando tutti juventiniveri? O, più semplicemente, le posizioni assunte dalla FIGC e dalla Procura federale stavolta sono davvero talmente anacronistiche da risultare indifendibili? Forse è ora di riformare questo sistema dalle fondamenta.
Abbiamo la certezza che un giornalista vero non possa non rendersene conto. E i pareri sopra riportati sembrano andare nella direzione indicata. Che è opposta a quella voluta dal sentimento popolare. O è forse il sentimento popolare che pian piano sta mutando direzione?
Peccato per gli altri. Peccato per quei giornalisti che continueranno a fare da cassa di risonanza per le istituzioni del calcio italiano, istituzioni la cui credibilità sembra ormai essere arrivata a fine corsa.
 
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