[RECENSIONE] Crysis 3

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[HAWX]francy4ever
view post Posted on 23/2/2013, 14:15




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Dopo due capitoli controversi Crytek sfoggia di nuovo il suo Cry Engine 3, questa volta con l’intenzione di sbaragliare tutta la concorrenza e sopratutto di dare una ragione di esistere alle schede video di fascia alta. Ma la grafica non è tutto e la domanda nasce spontanea, siamo dinanzi ad un vuoto virtuosismo tecnico oppure alla totale maturazione del brand? Dopo ore ed ore passate con la nanotuta addosso abbiamo finalmente il nostro verdetto.

UMANO
Dopo la nostra vittoria sui Ceph ormai ventisette anni prima, la compagnia Cell ha monopolizzato il controllo delle fonti energetiche mondiali, governando ora con pugno di ferro e ricatti basati sui debiti. A darle battaglia vi è però un nutrito gruppo di ribelli di cui fa parte Psycho, una nostra vecchia conoscenza, che dopo averci recuperato e salvato ci racconterà i tragici avvenimenti che l’hanno privato della nano-tuta, passando così a noi lo scettro di ultimo super-soldato esistente. Ed eccoci di nuovo nei panni di Prophet e nella Jungla Newyorkese tra scontri a fuoco contro soldati rivali e l’istinto di sopravvivenza utile per non diventare preda degli alieni superstiti, in un susseguirsi di avvenimenti che ci porteranno sino allo scontro decisivo contro il Ceph più potente di tutti.

La trama sebbene di per se poco originale nasconde retroscena molto interessanti sulla lotta interiore di Prophet, ormai a metà strada tra l’essere umano e l’alieno, lasciando un po’ di spazio anche agli scheletri nell’armadio dei co-protagonisti. Il tentativo di alzare di una tacca il coinvolgimento emotivo rispetto a Crysis 2 è palese ma nonostante le sequenze cinematografiche, gli approfondimenti sulla tecnologia aliena ed un paio di colpi di scena sui quali non vi anticipiamo nulla, come per i predecessori viene a mancare quel feeling che “salda” il giocatore alle vicende narrate e poche sono le sensazioni forti trasmesse, salvo adrenalina ed esaltazione presenti invece a grandi dosi. Complice lo scarso numero di personaggi chiave abbinato poi a diversi cliché emotivi triti e ritriti, senza contare un protagonista non proprio al top in quanto a carisma e qualche buco narrativo sul finire presumibilmente colmabile via futuri DLC. La campagna si divide infine in sette missioni per un totale di circa sei/sette ore alla difficoltà media, ma guadagna longevità nel caso foste interessati a portare a termine tutti gli obiettivi secondari e raccogliere tutti i potenziamenti, non più rilasciati dai cadaveri alieni ma sparsi per le aree di gioco. Purtroppo una volta giunti ai titoli di coda l’idea che resta è quella di una storyline che corre un po’ troppo veloce verso la conclusione e che poteva essere approfondita maggiormente.

ALIENO
Il gameplay torna con tutta la sua carica liberista e senza rilevanti variazioni al concept del predecessore, salvo appunto per l’evoluzione di alcune meccaniche e diversivi più che graditi. Nano-Tuta, Level Design e interazione con buona parte dell’ambiente sono di nuovo i pilastri portanti della produzione, potremo correre più veloce, saltare più in alto, muoverci invisibili e silenziosi, lanciare cartelli stradali contro i nemici, calciare automobili a metri di distanza o ancora avanzare verso il nemico a testa bassa imbracciando armi classiche oppure aliene. E se non bastassero già la moltitudine di approcci diversi e le vie secondarie per raggiungere i nostri obiettivi anche i nuovi mezzi a motore riusciranno a scuotere una campagna di per se mai ripetitiva. A bordo di Buggy o Carri Armati avremo modo di spostarci in lungo ed in largo per le vaste aree esplorabili sparando a destra e manca con i lanciamissili in dotazione. I nemici infine si diversificheranno come in passato tra soldati Cell, spesso a bordo di una sorta di Mech chiamato Pincher, e diverse forme aliene ora ancor più toste da abbattere e pericolose, come i corazzati sputafuoco. Un gradito nonché divertente extra risiede nella possibilità di bypassare le torrette nemiche a distanza grazie al visore, utilizzandole a nostro vantaggio, ma la novità più rilevante è senza dubbio l’Arco come arma terziaria equipaggiata a prescindere. Dotato della caratteristica di non consumare ulteriore energia della tuta garantisce un’occultazione totale durante gli scontri, che se dosata con astuzia ci trasforma in micidiali macchine della morte anche alle difficoltà più alte, dove l’IA avversaria sa il fatto suo evitando granate e accerchiandoci dove possibile.

A quanto pare le critiche sulla maggiore “linearità” di Crysis 2 rispetto al primo capitolo sono state accolte positivamente da Crytek che ha cercato per il suo ultimo pargolo un maggiore equilibrio tra le sequenze scriptate utili alla narrazione e la libertà di gestione del giocatore, alternando livelli più pilotati ad altri liberamente esplorabili sia in orizzontale che in verticale. Il Mix che ne deriva è il passo in avanti decisivo per la saga ma non mancano le ombre che si porta dietro sin dall’esordio. Nonostante il vasto terreno calpestabile e se escludiamo la ricerca dei vari kit di potenziamento che rilasciano punti da spendere nel menù della Tuta, non vi sono particolari stimoli o incentivi che ci spingano a sperimentare e approfondire i diversi approcci e l’invisibilità prende spesso il sopravvento su tutto il resto. Considerate le possibilità offerte dal Cry Engine 3 forse si poteva fare qualcosina di più per arricchire l’offerta ludica del single player perché a conti fatti, nonostante ci si ritrovi liberi se decidere di attaccare un C4 ad un contenitore di benzina per poi lanciarlo nella mischia oppure di occultarsi, salire su di un punto elevato dove poi scoccare frecce alla Robin Hood, la nostra scelta non influirà poi così drasticamente sulla riuscita della missione e ben presto la soluzione più veloce prenderà il posto della creatività. A difesa della produzione viene la distruttibilità di buona parte delle coperture che spesso ci costringe a cercare disperatamente nuovi spazi sicuri dove attendere la rigenerazione dell’energia e lo stabilizzarsi della barra vitale, ma sarebbero bastati nemici più complessi e da studiare per rendere le cose più complesse stimolando di rimando la macabra fantasia omicida dei giocatori.

In Multiplayer la situazione è diversa rispetto alla campagna ma pur sempre simile. Sebbene sia proprio contro altri giocatori umani dove il motore da il meglio di se, sfoggiando tutta la libertà concessa sui tre assi, armi e poteri sbilanciati portano a tattiche tutte un po’ troppo simili tra loro nei deathmatch competitivi a squadre o solitari. Ma non siamo di certo dinanzi ad una componente online priva di fondamenta, anzi, il dosare l’energia tra corazza ed invisibilità, nonostante sia quest’ultima a giocare un ruolo primario per la sopravvivenza, regala battaglie ben diverse da quelle di altri esponenti, in parte più ponderate e senza dubbio meno prevedibili, anche grazie ai bonus uccisione legati alla raccolta delle piastrine che obbligato il giocatore a continui spostamenti. Alcuni obiettivi secondari legati al nostro profilo e la vasta personalizzazione delle classi unita allo sblocco di nuove armi e potenziamenti con il salire del punteggio garantiscono infine un’ottima longevità complessiva.

Ad arricchire il pacchetto offerto vi sono poi diverse modalità, dalle più classiche presenti ormai in ogni dove ed inutili da citare sino alla tanto chiaccherata Hunter Mode, già provata a fondo da tutti quelli che hanno avuto modo di scaricare la beta del mese scorso. Questa modalità riesce a smuovere un po’ le acque di un multiplayer per il resto quasi identico al passato, con pro e difetti annessi, e saprà senza dubbio divertire sia i neofiti in cerca di punteggio sia i giocatori esperti che nei panni del cacciatore potranno dar sfogo a tutta la sbilanciata potenza dell’arco da caccia. Nonostante i sopracitati difetti di bilanciamento è pur sempre l’abilità a fare la differenza, che sia agevolata o meno dalle armi in uso, ed il multiplayer di Crysis 3 si può definire senza lode e senza infamia, divertente il giusto, e in grado di accontentare un po’ tutti ma in particolar modo chi è stanco del concept di gioco vincolante dei vari Call of Duty.

O MACCHINA?!
Paradossalmente è proprio sul fronte tecnico che c’è meno da dire perché non esistono parole in grado di descrivere tutta la potenza del Cry Engine 3. Ovviamente la configurazione fa la differenza e non tutti potranno permettersi di godere di questa meraviglia al massimo della sua espressione mentre ben più democratica è l’atmosfera che si respira pixels dopo pixels. La città di New York dopo gli avvenimenti di Crysis 2 non è riuscita a rinascere ma anzi è morta lentamente lasciando che la Natura si riprendesse ciò che era suo per diritto primordiale. Sarà così che fabbricati decadenti e automobili arrugginite si mescoleranno all’erba fitta e ai grandi alberi troneggianti dai solchi di ciò che un tempo erano strade. Non mancherà una sensazione di preistorico quando i Ceph senza controllo si muoveranno nei campi simulando gli antichi Raptor, mentre con il proseguire si arriverà sino a scenari apocalittici ed altri ancora ispirati ad universi sci-fi in un turbine di ambientazioni sempre diverse come solo la natura o la guerra san creare. Crysis 3 vince su Crysis 2 sotto ogni punto di vista, dalla varietà, alle sensazioni sino alla qualità stessa. Nonostante la sua natura di multipiattaforma Crytek questa volta ha deciso di non penalizzare minimamente i possessori di PC performanti e il povero predecessore non regge il confronto neppure con le patch rilasciate dopo la pubblicazione. Purtroppo non abbiamo avuto modo di testare anche una versione consoles, sebbene sia facile presumere che la situazione sia drasticamente diversa e che i livelli della versione PC non siano neppure lontanamente avvicinabili. Ciò che conta però è che il prodotto sia godibile e su questo non abbiamo dubbi. Chiudono il quadro un ottimo doppiaggio in italiano e un’effettitistica di tutto rispetto, con alcune esplosioni un po’ sorde nell’home cinema ma alternate dai brividi del sibilo delle frecce, il tutto mentre la colonna sonora si adatta di volta in volta alle diverse situazioni alimentando la tensione o l’adrenalina del giocatore.

IN CONCLUSIONE
Crysis 3 è il passo decisivo verso la consacrazione della saga nella lista dei migliori FPS generazionali. Senza dubbio agli antipodi rispetto ai colossi di vendite made in Activision, il pargolo di Crytek vuole da sempre lasciare più spazio al giocatore pilotandolo il meno possibile ma senza farsi mancare le cinematografiche sequenze scriptate atte a sottolinearne la narrazione. I passi in avanti rispetto al capitolo precedente sono spalmati in tutti i parametri e questo terzo episodio rappresenta l'evoluzione ultima di un concept davvero unico, basato sulla libertà di espressione fatta gameplay. Piccole sbavature gli chiudono le porte dell'Olimpo di Z-Giochi e la maestosità tecnica non basta da sola per abbatterle a calci ma nel complesso abbiamo un prodotto solido e diverso dal solito e che saprà farsi apprezzare dalla maggior parte di voi, esclusi ovviamente tutti quelli che hanno odiato a morte i primi due capitoli.

Grafica:10
Gameplay:8.5
Longevità:8.0
Sonoro:8.0
MIO-Voto: 8.5


Fonti: www.z-giochi.com
 
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